Brasile e India: due paesi su cui investire
3 Marzo 2019 @ 12:31 - Blog
Brasile e India sono due dei Paesi in via di sviluppo che negli ultimi anni stanno attraversando una fase di espansione economica e produttiva senza limiti.
Questi due PVS, come vengono definiti, fanno parte dei cosiddetti BRICS, acronimo che include i 5 Paesi in via di sviluppo più forti: Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica.
In particolare, Brasile e India sono osservati speciali per le loro ricchezze e l’economia emergente che un giorno sarà una vera e propria potenza a livello internazionale.
La Cina, nonostante sia presente nel gruppo, può dichiarare conclusa la sua fase più ricca e forte, durante la quale è penetrata nel mercato creando affari per miliardi e miliardi di dollari.
Godendo, comunque sia, di un’economia forte, è costretta a cedere il posto ai Paesi su cui le grandi società stanno puntando, per una serie di fattori che porteranno benefici a entrambe le parti.
La fase economica più produttiva di Brasile e India, iniziata nel 1989 con il crollo del Muro di Berlino, è data da alcuni fattori che non si ritrovano nei Paesi dell’OCSE, ovvero quelli con un’economia avanzata e pienamente industrializzati.
Dagli anni ’90, dunque, si è aperta una nuova via per il mercato globale, che ha investito quei Paesi “poveri” ma con molti input che aspettavano solo di essere attivati.
Tra questi, l’estensione del territorio e la popolazione, che si concentra soprattutto nelle aree urbane dove l’industrializzazione è maggiore.
Se il Brasile ha accolto in particolare il settore automobilistico, l’India è stata scelta dalle società di farmaci, creando un polo per il settore farmaceutico.
L’estrema povertà della popolazione e l’aspirazione dello Stato a ricevere grosse entrate dalle società occidentali ha portato i due paesi PVS ad accogliere investitori stranieri, attirati anche dai piani di industrializzazione applicati.
Inoltre, il mancato controllo sull’inquinamento, contribuisce a produrre senza rispettare le regole imposte ai Paesi sviluppati.
Una strategia, quindi, per ampliare il proprio mercato.
L’apertura di una sede in questi Paesi comporta spese mantenute, benefit e la conoscenza di nuovi partner aziendali, con i quali avviare un nuovo progetto economico.
Mantenendo il controllo centrale nel Paese di origine, si possono aprire sedi distaccate in Brasile o India, o negli altri Stati che comprendono i BRICS, estendendo il proprio business a un mondo ancora inesplorato, con culture “nuove” e giovani, sfruttandole come avvenuto per il polo asiatico.
Sebbene l’economia cinese non sia ancora arrivata alla sua fine, si sta notando un calo continuo, mentre i PVS scalano lentamente la vetta, spinte dagli investitori che lì aprono fabbriche e sedi di controllo, aumentando sia il proprio business che l’economia del Paese ospitante.